
Lo stretching è una pratica spesso sottovalutata ma fondamentale per chiunque pratichi attività fisica, sia a livello amatoriale che professionale. Prima e dopo l’allenamento, dedicare del tempo allo stretching può fare la differenza in termini di salute muscolare, prevenzione degli infortuni e recupero. In questo articolo, analizzeremo i benefici dello stretching pre e post attività sportiva, con il supporto delle spiegazioni di un chinesiologo esperto, per comprendere come e perché inserirlo nella propria routine di allenamento.
Cos’è lo stretching e perché è importante
Lo stretching consiste in una serie di esercizi che mirano ad allungare e mantenere elastici i muscoli e i tendini. Esistono diverse tipologie di stretching, tra cui quello statico, dinamico, balistico e PNF (Proprioceptive Neuromuscular Facilitation), ognuna con scopi e modalità di esecuzione differenti. Il chinesiologo, esperto nel movimento umano, sottolinea che lo stretching non è solo un modo per “scaldarsi” o “rilassarsi”, ma rappresenta un vero e proprio strumento di prevenzione e benessere.

Il corpo umano, infatti, tende a irrigidirsi a causa di posture scorrette, sedentarietà o movimenti ripetitivi. Lo stretching aiuta a contrastare questi effetti, migliorando la flessibilità e la mobilità articolare. Un muscolo più elastico è anche meno soggetto a lesioni, come stiramenti o strappi, e permette una maggiore ampiezza di movimento durante l’attività sportiva.
La chinesiologia, disciplina che studia il movimento umano, conferma che inserire lo stretching nella routine di allenamento aiuta a mantenere l’efficienza muscolare e articolare, favorendo anche una migliore circolazione sanguigna e un recupero più rapido dopo lo sforzo.
I benefici dello stretching prima dell’attività fisica
Lo stretching prima dell’attività sportiva, se eseguito correttamente, prepara il corpo allo sforzo. Il chinesiologo consiglia di prediligere lo stretching dinamico in questa fase: si tratta di movimenti controllati che portano gradualmente i muscoli all’allungamento, senza mantenere la posizione per lunghi periodi. Questo tipo di stretching aumenta la temperatura corporea, attiva la circolazione e prepara i muscoli e le articolazioni alle sollecitazioni dell’allenamento.
Tra i benefici principali dello stretching pre-allenamento troviamo:
- Attivazione muscolare: aiuta a “risvegliare” i muscoli, migliorando la risposta neuromuscolare.
- Maggiore mobilità articolare: consente movimenti più ampi e fluidi, riducendo il rischio di traumi.
- Prevenzione degli infortuni: un corpo preparato è meno incline a subire stiramenti o contratture.
- Miglioramento della performance: muscoli più elastici permettono gesti tecnici più precisi e potenti.
È importante evitare lo stretching statico prolungato prima dello sport, poiché può temporaneamente ridurre la forza muscolare e la reattività. Lo stretching dinamico, invece, stimola il sistema nervoso e favorisce una migliore coordinazione.
Il chinesiologo suggerisce di integrare esercizi come slanci delle gambe, circonduzioni delle braccia, torsioni del busto e affondi dinamici, modulando l’intensità in base al proprio livello di allenamento e al tipo di sport praticato.
I benefici dello stretching dopo l’attività fisica
Dopo l’allenamento, lo stretching assume un ruolo diverso ma altrettanto fondamentale. In questa fase, è consigliato lo stretching statico, ovvero il mantenimento di posizioni di allungamento per 20-30 secondi per ciascun gruppo muscolare. Questo aiuta i muscoli a rilassarsi, favorendo il recupero e la riduzione delle tensioni accumulate durante lo sforzo.
I benefici principali dello stretching post-allenamento includono:
- Rilassamento muscolare: aiuta a dissipare le contratture e a ridurre la sensazione di rigidità.
- Prevenzione dei dolori muscolari a insorgenza ritardata (DOMS): sebbene non elimini completamente i dolori post-allenamento, può attenuarli.
- Miglioramento della circolazione: favorisce l’eliminazione delle tossine prodotte durante l’esercizio.
- Recupero più rapido: aiuta i muscoli a tornare alla loro lunghezza fisiologica, accelerando i tempi di recupero.
Il chinesiologo raccomanda di non eseguire lo stretching in modo brusco o doloroso: è importante ascoltare il proprio corpo e rispettare i limiti individuali, mantenendo una respirazione lenta e profonda durante ogni esercizio.
Inserire lo stretching nella fase di defaticamento aiuta anche a migliorare la consapevolezza corporea e a prevenire squilibri muscolari che, nel tempo, possono portare a posture scorrette o infortuni cronici.
Consigli pratici e errori da evitare secondo il chinesiologo
Per ottenere i massimi benefici dallo stretching, è fondamentale eseguirlo correttamente. Il chinesiologo esperto suggerisce alcune regole d’oro:
- Non forzare mai l’allungamento: lo stretching deve essere percepito come una tensione lieve, mai come dolore.
- Riscaldarsi prima di iniziare: anche lo stretching, soprattutto quello statico, va eseguito su muscoli già caldi.
- Respirare profondamente: la respirazione aiuta il rilassamento muscolare e migliora l’efficacia dell’esercizio.
- Essere costanti: la flessibilità si sviluppa con la pratica regolare, non con sessioni sporadiche.
- Personalizzare la routine: ogni persona ha esigenze diverse, meglio farsi guidare da un professionista.
Tra gli errori più comuni, il chinesiologo segnala lo stretching eseguito troppo velocemente o in modo superficiale, la tendenza a imitare esercizi visti online senza adattarli alle proprie capacità e il trascurare gruppi muscolari meno “visibili” ma ugualmente importanti, come quelli della schiena o dei polpacci.
In conclusione, lo stretching prima e dopo lo sport è un alleato prezioso per la salute e la performance. Affidarsi ai consigli di un chinesiologo permette di integrare questa pratica in modo sicuro ed efficace nella propria routine, prevenendo infortuni e migliorando la qualità del movimento. La chiave è la costanza: pochi minuti di stretching ogni giorno possono fare la differenza nel tempo, regalando benessere e libertà di movimento a tutte le età.